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AEROSOCCORRITORI A QUATTROZAMPE

La vera operatività delle Unità Cinofile Salvataggio nautico.
Successo nell’intervento di Unità Cinofile in operazioni di elisoccorso nautico
 

a cura del Com.te Ferruccio Pilenga, Fondatore e Ufficiale Responsabile Scuola Nazionale Cani Salvataggio - Protezione Civile Volontariato

PREMESSA

L’anno 1996 sarà annoverato sicuramente tra i più importanti tra gli appassionati cinofili che seguono attentamente l’evolversi sia a livello nazionale che internazionale del reale utilizzo dei cani in operazioni di salvataggio.

Ad oggi più di dodici sono state le giornate di esercitazione con elicotteri nelle quali si sono potuti brevettare i cani a livello operativo grazie alle prove di elisoccorso.

Voglio sottolineare l’importanza dell’utilizzo dell’elicottero per verificare veramente il reale grado di preparazione raggiunto sia dal cane che dal conduttore. Il volare fianco a fianco, il doversi tuffare dall’altezza di tre-cinque metri in acqua dall’elicottero in hovering, il dover effettuare il salvataggio sotto il flusso rotore, che crea sull’acqua una nebulizzazione della stessa e delle onde frangenti che continuano a mettere in difficoltà sia il cane che il conduttore, il dover poi essere in grado, dopo aver fatto verricellare il naufrago sull’elicottero, di reimbragarsi (cane-uomo), per poter essere nuovamente issati a bordo dello stesso, rende penso anche al più inesperto l’idea che L’ELISOCCORSO È VERAMENTE LA PROVA DEL NOVE PER L’Unità Cinofila, il solo modo in cui si possano ricreare artificialmente le condizioni che possiamo trovare nel mare in burrasca.

Athena mentre si tuffa dall'elicottero sul lago d'Iseo. Il tuffo dall'elicottero con i cani da salvataggio è una specializzazione della nostra scuola (oltre 100 cani abilitati)

Altrimenti, dire che un cane e un conduttore hanno un Brevetto Operativo di Salvataggio, fatto con mare calmo, senza nulla che possa intralciare lo svolgersi della prova, avrebbe fatto arricciare il naso a molti Ufficiali della Guardia Costiera, che tutti i giorni compiono salvataggi anche con condizioni del mare veramente impossibili.

Penso che l’elisoccorso sia stata veramente la prova che ha dimostrato al Comando Generale delle Capitanerie di Porto il reale grado di preparazione delle Unità Cinofile Salvataggio, insieme alle esercitazioni S.A.R. con le motovedette, prova che ha generato il parere favorevole che ha portato il Ministero dei Trasporti e Navigazione a riconoscere il Brevetto della S.I.C.S. Scuola Italiana Cani Salvataggio.

Durante le ultime esercitazioni di elisoccorso svoltesi nel 1994-95-96 utilizzando un numero considerevole di elicotteri, supportati da elicotteri AB412 del Nucleo Elicotteristi dei Carabinieri di stanza a Orio al Serio, AB 412 dei Vigili del Fuoco di Genova, dei AB 212 del Nucleo Elicotteri della Polizia di Stato di Bologna, dei NH 500 della Guardia di Finanza, del Lama del Soccorso Aereo Regione Lombardia Aernord - Elilombardia, Alouettes III Vigili del Fuoco Trentino, A109k2 REGA Svizzera e Ecureil 2 Regione Friuli si sono potute valutare definitivamente le possibilità di intervento delle Unità Cinofile da Salvataggio Nautico in operazioni di elisoccorso portando ancora una volta l’operato dei Cinofili italiani ai vertici della professionalità in campo internazionale.

Dobbiamo sottolineare l’aiuto a questo progetto dato dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica grazie al CORSO ISTRUZIONALE svolto presso il S.A.R. Soccorso Aereo di Linate con gli AB212 e l’esercitazione di salvataggio svolta a Rimini presso l’83° Gruppo S.A.R. con gli HH3F Pelican specializzati in operazioni di soccorso in mare. Durante le esercitazioni erano presenti operatori delle principali reti televisive italiane e sono stati realizzati dei servizi trasmessi da Italia 1 Planet e da RAI 2 Italia Racconta. Le Unità Cinofile della Scuola Italiana Cani Salvataggio - Protezione Civile Volontariato hanno potuto lavorare durante le simulazione di operazioni di soccorso, sia partendo da bordo degli elicotteri calandosi col verricello, che tuffandosi dall’altezza di alcuni metri con l’elicottero in hovering.

In tal modo abbiamo potuto dare all’opera di soccorso dei cani da salvataggio, sia la precisione di intervento, data dal verricello, che la velocità di intervento data dal tuffo,che fa guadagnare attimi preziosi in un salvataggio reale. Si era sino ad ora aspettato ad abilitare le Unità Cinofile al tuffo, poiché prima era necessario abilitarle alle operazioni di verricellaggio, affinché operare con l’elicottero fosse un biglietto di andata e ritorno.

Ferruccio e Mas stanno per iniziare l'esercitazione di salvataggio
Mariangela e Miro provano il verricello a Linate in collaborazione con il SAR dell'aeronautica

È stato necessario mettere a punto una speciale imbragatura per il cane, che potesse essere omologata per l’uso con il verricello, che permettesse al cane e al conduttore di venire calati insieme, e soprattutto dopo essere stati calati, di poter operare immediatamente in acqua. Questo la classica sacca per i cani utilizzata dalle Unità Cinofile da valanga e altro, non lo permetteva assolutamente, limitando notevolmente i movimenti dei cani. Era infatti necessario togliere il cane dalla sacca per poterlo fare operare nel salvataggio, e successivamente rimettercelo alla fine del salvataggio, per poterlo verricellare nuovamente sull’elicottero. Con la sacca ciò era impossibile.

Grazie alla collaborazione dell’Alp Design è stato possibile disegnare una nuova imbragatura per il cane che permettesse le operazioni col verricello dell’elicottero, e al tempo stesso permettesse di far operare il cane liberamente. L’imbragatura che è stata prodotta è talmente comoda che il cane può indossarla sempre, per essere sempre pronto alle operazioni di elisoccorso. Tale imbragatura inoltre soddisfa anche l’esigenza di assicurare durante le operazioni di trasferimento dell’elicottero i cani a bordo dello stesso, in modo che non possano in nessun modo intralciare i piloti.

Fatto ciò, essendo riusciti a calare cane e uomo in acqua in assetto operativo, essendo riusciti a reimbarcarli a bordo degli elicotteri al termine delle operazioni, gli istruttori della Scuola si sono potuti dedicare allo studio tecnico di fattibilità delle operazioni di elisoccorso in acqua che prevedeva invece l’intervento del cane e del conduttore tuffandosi dall’elicottero in hovering. Con tale tecnica chiaramente si accorciavano i tempi di intervento e dal momento in cui veniva avvistato in acqua il naufrago solo pochi secondi servivano al cane e al conduttore per tuffarsi in acqua dall’altezza di alcuni metri per soccorrere la persona in pericolo di vita. Successivamente, terminato il salvataggio, il pericolante e i soccorritori potevano essere imbarcati sull’elicottero grazie al verricello.

Tale tecnica, se in un primo momento può sembrare abbastanza semplice, ad una più approfondita analisi crea un notevole numero di difficoltà tecniche e di sicurezza che gli istruttori della Scuola, in collaborazione ai piloti e agli specialisti dell’elisoccorso, hanno dovuto risolvere. Il primo problema che si è posto, suggerito dal Comandante del S.A.R. dell’Aeronautica Militare, comandante degli HH3F, elicotteri specializzati in operazioni si soccorso in mare, è stato quello dell’altezza dell’elicottero dall’acqua.

Su suo suggerimento si è verificato veramente che su uno specchio d’acqua, senza punti di riferimento, è veramente difficile valutare l’esatta altezza dell’elicottero. Tale dato è infatti facilmente sottostimabile. Quindi la valutazione dell’altezza di due tre metri può essere facilmente erronea e ci si potrebbe trovare a tuffarsi da sei sette metri, sono sicuramente troppo, poiché verrebbero corsi dei rischi inutili, soprattutto dal cane.

Unità Cinofila Pilenga Ferruccio - Mas nuotano fianco a fianco senza disturbarsi. Questa è la prima cosa che si impara frequentando il SICS
Il terranova Betty Blue (Ottavio) si lancia senza esitazione dall’elicottero

Si è dovuto abilitare alcuni istruttori alla funzione di addetto alla sicurezza dell’Unità Cinofila. Detta persona a bordo dell’elicottero, oltre a collaborare col pilota e lo specialista, si occupa sia della sicurezza del cane, sia della verifica dell’altezza effettiva della macchina dall’acqua, tramite uno speciale sistema. In tal modo abbiamo standardizzato le operazioni di elisoccorso, e i cani ed i conduttori intervengono in condizioni di massima sicurezza tuffandosi dall’altezza di due quattro metri. Inoltre si è verificata l’utilità di uno speciale predellino fuori dalla cabina che permette un intervento ancora più sicuro ed efficace.

Se detto ciò potrebbe sembrare che tutti i problemi siano stati risolti, ci troveremmo invece di fronte al grosso problema del flusso rotore generato dall’elicottero sull’acqua. Tale flusso, che è via via maggiore quanto è più grosso l’elicottero e tanto questo è basso sullo specchio d’acqua, crea non pochi problemi all’opera di salvataggio intrapresa dal cane e dal conduttore. Il flusso rotore generato dall’elicottero in hovering, crea un notevole moto ondoso che un forte vento trasporta con veemenza insieme a particelle d’acqua, rendendo decisamente più difficile l’opera di avvicinamento e di salvataggio intrapresa dall’Unità Cinofila.

La stessa infatti deve avvicinarsi al pericolante nuotando contro le onde ed il vento causato dal flusso rotore. Le onde infatti si presentano cortissime e frangenti, sottoponendo l’operato del Terranova ad uno stress particolarissimo. Le onde corte e frangenti sommergono continuamente il muso del cane, evidenziando in tal modo la risolutezza dello stesso nel portare avanti il salvataggio intrapreso.

Cogliamo l’occasione per sottolineare che se il conduttore può essere pienamente consapevole che l’operazione è solamente un’esercitazione di protezione civile, tale consapevolezza non può assolutamente essere attribuita al cane.

Esso opera ogni volta come se fosse la realtà, e sicuramente lo stress del conduttore e dei figuranti, in operazioni tanto complesse come quelle di elisoccorso, non fanno altro che creare per il cane una situazione che possiamo definire reale. Non è infatti assolutamente ipotizzabile pensare che il cane possa essere consapevole che l’operazione sia una simulazione. Se durante le normali prove ciò potrebbe essere credibile, non certamente lo è per le esercitazioni di elisoccorso, dove il frastuono generato dall’elicottero mette sicuramente a dura prova la capacità di sopportare gli stress del cane.

Durante un’esercitazione di salvataggio lo spettacolare tuffo del terranova Greta (Germano), che si lancia senza alcuna esitazione in acqua dall’elicottero in hovering a 3 metri dall’acqua

Bisogna calcolare che i cani sono sensibilissimi ai rumori ed agli ultrasuoni, questi vengono sicuramente generati in larga misura dalle turbine degli AB412 - AB 212 , HH3F Pelican, NH500, Lama, Ecureil 2, A109k2, Alouettes III. Verifichiamo quindi, con la massima sicurezza, quanto possa essere determinato un cane di Terranova abilitato ad operazioni di elisoccorso. Solamente un cane che abbia verificato le proprie capacità in svariate situazioni potrà essere affidabile durante le operazioni di elisoccorso: se infatti nelle esercitazioni con elicotteri svolte nel 1992 avevamo valutato le tecniche di calata e recupero col verricello dell’Unità Cinofila, abilitando alcune a tali operazioni, nel 1993 abbiamo voluto valutare invece le problematiche generate da operazioni di elisoccorso dove le Unità Cinofile operavano in collaborazione ad elisommozzatori, nel 1994 abbiamo abilitato sei istruttori alla sicurezza a bordo degli elicotteri e nel 1995, si è passati all’opera di elisoccorso tuffandosi sia cane che conduttore in acqua, per poi essere verricellati sull’elicottero al termine delle operazioni di soccorso.

Abbiamo ora 25 Unità Cinofile in possesso di Brevetto Operativo di Salvataggio abilitate a tutte due le operazioni di elisoccorso, il tuffo e la verricellata, su un totale di 90 in possesso di brevetto di salvataggio normale. Tale numero è destinato a crescere rapidamente.

Infatti durante gli scorsi raduni nazionali delle Unità Cinofile in possesso di brevetto di salvataggio, si è avuto a disposizione tutte le giornate un elicottero. Durante il raduno ben 27 Unità Cinofile si sono imbarcate sull’elicottero e si sono tuffate dall’altezza di due-quattro metri dall’hovering. Il supporto di elicotteri ci farà proseguire all’opera di abilitazione dei cani e dei conduttori a tale lavoro.

Riteniamo infatti che addestrando i cani da salvataggio nautico ad operare con gli elicotteri del soccorso, riusciamo a ricreare nella maniera più realistica possibile la difficoltà e gli imprevisti che troviamo durante un salvataggio reale, soprattutto con il mare in burrasca, quando il vento nebulizza l’acqua rendendo difficilissimo operare.

Dobbiamo infatti qui ricordare che la Scuola Italiana Cani Salvataggio Nautico ha realizzato nel 1994 due presidi fissi di salvataggio sulle spiagge italiane, che hanno già ampiamente operato, salvando quattro persone, nel 1995 dodici presidi di salvataggio, che hanno salvato dieci persone e nel 1996 quattordici presidi che hanno portato in salvo 7 persone. Tale operazione di sicurezza sulle spiagge, svolta in collaborazione e sotto il coordinamento delle Capitanerie di Porto, Guardia Costiera, è sicuramente per tutte le Unità Cinofile italiane abilitate al salvataggio in acqua, una grossa responsabilità, visto anche il riconoscimento dato dal Ministero al Brevetto S.I.C.S. È anche questo un motivo di sprone affinché gli istruttori della scuola migliorino continuamente la QUALITÀ dei corsi, e le operazioni di elisoccorso, sia operando da bordo degli elicotteri, che in acqua sotto il flusso rotore, non farà che accrescere la professionalità dei cani abilitati.

Inoltre abbiamo anche lavorato sia direttamente imbarcando i cani sugli elicotteri, anche in supporto ad operazioni di elisoccorso con sommozzatori imbarcati. Se nel primo caso l’elicottero operava in funzione dell’Unità Cinofila, verricellandola o facendola tuffare nel punto più opportuno ed altrettanto recuperandola dopo il soccorso, ponendosi in posizione ottimale per le operazioni di risalita a bordo dell’elicottero della stessa col verricello, nel secondo caso, cioè in operazioni congiunte, le Unità Cinofile dovevano operare mentre l’elicottero compiva contemporaneamente delle operazioni che invece di agevolare l’intervento dei cani e dei loro conduttori, ne ostacolava il lavoro, creando, a causa del flusso rotore, forte vento e onde corte e ravvicinate.

Durante il corso di addestramento al SAR dell’aeronautica militare
le Unità Cinofile della Scuola Italiana Cani Salvataggio

È quindi di fondamentale importanza che le Unità Cinofile abilitate all’elisoccorso sappiano sia operare partendo e rientrando a bordo di un elicottero tramite il verricello, tuffandosi, sia essere in grado di sopportare le condizioni che la presenza di un elicottero vicino al pericolante possono creare. Insomma deve essere chiaro che è molto diverso che l’elicottero lavori solamente in appoggio all’Unità Cinofila, cioè evitando di creare condizioni negative con il flusso rotore, oppure che esso debba operare contemporaneamente alle operazioni di salvataggio di Unità Cinofile, generando chiaramente le problematiche che abbiamo sopra descritto.

Sarà buona cosa per le Unità Cinofile che vogliano essere abilitate alle operazioni elisoccorso, allenarsi durante giornate particolarmente ventose sui nostri laghi. Infatti tali situazioni possono assomigliare assai a quelle create da un elicottero in hovering. Ed è molto più facile che si creino onde corte e frangenti sulle acque di un lago che in quelle di mare, dove invece è facilmente più presente un moto ondoso lungo.

FFerruccio con Mas e Dakota, amici inseparabili, nella splendida cornice del lago di Molveno

Le considerazioni sino ad ora fatte, speriamo possano essere di aiuto a tutti coloro che vogliano approfondire e perfezionare le capacità di intervento delle Unità Cinofile Cani di Terranova Salvataggio Nautico, aggiungendo inoltre, come ultima considerazione, che anche i piloti degli elicotteri debbono essere informati di tali problematiche.

Infatti se le Unità Cinofile partono da bordo di elicotteri da soccorso, è chiaro che i piloti sono già a conoscenza di come si debba intervenire con i cani di Terranova. Nell’altra ipotesi, cioè che l’Unità Cinofila debba essere evacuata, sarà necessario informare i piloti che devono con l’elicottero raggiungere da dietro le persone da evacuare, in modo tale che l’Unità Cinofila e il naufrago da essa salvato non debbano risalire controvento e contro il moto ondoso il percorso verso il verricello. Infatti giungendo alle spalle dei due, tale problematica non si verificherebbe, agevolando enormemente l’operato dei soccorritori.

Si è verificato ancora una volta come le esercitazioni di protezione civile siano di enorme aiuto alla preparazione tecnica dei soccorritori. Si mettono infatti in luce, durante tali esercitazioni, problematiche che altrimenti a tavolino non si sarebbero nemmeno pensate, figuriamoci se si sarebbero risolte.

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