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LAVORARE O GIOCARE: SIA L’UNO CHE L’ALTRO

Chiarito che il cane deve avvicinarsi all’elemento acqua in maniera il più graduale possibile, senza subire nessun tipo di trauma, senza essere gettato in un lago o nel mare, come taluni fanno, pensando erroneamente che essendo un Terranova o un retriver deve saper nuotare d’istinto, vogliamo spendere due parole sull’importanza del gioco col proprio cane. Troppe volte gli appassionati di questa specialità, presi  dall’impegno di lavorare tosto e sodo, dimenticano l’importanza che il gioco e la complicità amichevole col proprio cane rivestono nel trasformarlo in un ottimo compagno affiatato. Inoltre alcune persone, prese da enorme passione, con cani giovani, li preparano a prova di lavoro dopo prova di lavoro, per poter dimostrare che il proprio cane ha tutti i brevetti di questo mondo. Fanno bene sotto tale aspetto gli svizzeri e i regolamenti I.R.H.O. che determinano in 15 mesi, 24 mesi e 36 mesi l’età minima per poter portare un cane rispettivamente alle prove sportive di 1°, 2° e 3° grado. Così facendo vietano chiaramente ciò che purtroppo in altri paesi è ammesso.

PROGREDIRE ED IMPARARE, NON CORRERE

Discorso diverso viene necessariamente affrontato nelle prove dei Brevetti di Salvataggio, dove non essendo più solo il cane a lavorare in acqua, ma essendo l’Unità Cinofila cane e conduttore assieme, che operano nell’elemento liquido, non viene fissato un limite minimo di età per la presentazione del cane, ma è tutto l’addestramento speciale e specifico che determina la possibilità o meno di iscrivere un cane alle prove.

Unità cinofila Pasquale Donatella - Alyssha impegnata nella delicata fase del salvataggio di un infortunato

Vogliamo spiegarci meglio. Come anche ben si capisce dagli articoli pubblicati su Work-Dogs n. 29 - 32 e 33, che analizzano e valutano le prove di salvataggio per Unità Cinofile, il poter presentare il cane agli esami in Capitaneria prevede che il cane ed il conduttore abbiano lavorato assieme in un centro specializzato o in una scuola, dove personale qualificato ha seguito passo passo la progressione sia del cane che del conduttore.

Unità cinofila Brega Marco - Tatù durante la fase di recupero di un naufrago

Il brevetto di salvataggio invece richiede che il cane e conduttore sappiano nuotare insieme senza intralciarsi a vicenda per un lungo tratto, saper afferrare tramite particolari tecniche colui che sta annegando,sapersi tuffare da una imbarcazione dopo averla governata per un lungo tratto, conoscere tutte le tecniche di rianimazione, allertamento dei soccorsi e soprattutto il funzionamento della Guardia Costiera, e la maniera giusta per collaborare con essa, visto che da essa dipendono giuridicamente le Unità Cinofile che sono in spiaggia e prestano servizio di salvataggio.

NUOTARE INSIEME FIANCO A FIANCO: SEGRETO DI SUCCESSI

Riallacciandoci a quanto detto nell’ultimo paragrafo, vogliamo dare un consiglio a chi sta lavorando col proprio cane per il salvataggio.

È di fondamentale importanza che voi, sin dall’inizio, impariate a nuotare insieme col vostro cane. Per fare ciò dovete stare attenti che il cane sia tranquillo, che abbia fiducia in voi, e vi consigliamo di usare le pinne e una muta. Questo per fare in modo che voi possiate essere perfettamente a vostro agio in acqua, in modo da avere, grazie alle pinne, una notevole potenza per poter correggere, se necessario, il vostro cane.

Ricordatevi che voi non toccate, e per poter “girare” il vostro cane se vi viene addosso, è importante essere in una posizione di vantaggio.

Elsa e Dakota, l’importanza dell’affetto del padrone

Una possibilità molto interessante, se il lago o il mare ve lo permettono, è quella di trovare uno specchio d’acqua dove voi tocchiate, cioè all’incirca acqua alta da un metro a un metro e mezzo,e dove il vostro amico cane debba invece nuotare. Con questa tecnica voi vi accorgerete che sarete in grado di correggere ed aiutare molto meglio il vostro cane. Non reputate quindi un tale specchio d’acqua poco confacente alle vostre esigenze. È sicuramente un passaggio intermedio molto utile e valido prima di lavorare in acque profonde.

DATE TEMPO AL CANE PER CRESCERE

Un ulteriore argomento da trattare nell’ambito dei consigli da dare a tutti gli appassionati che si accingono a lavorare in acqua con il loro cane, è rappresentato dal fatto che troppo spesso ci si fa ingannare dalla mole del proprio cane, cresciuto molto velocemente, e ci si dimentica che sino a ben oltre l’anno di età il cane sta crescendo. Questo soprattutto se parliamo di Terranova. Il cane ha bisogno di energie, se noi lo forziamo con il lavoro, ne compromettiamo la crescita. Dobbiamo sì lavorare anche con i cuccioli, dai quattro mesi in su, ma il lavoro che faremo è molto più simile ad una sorta di imprinting, che ad un addestramento vero e proprio. È importante che sin da cucciolo il nostro cane frequenti luoghi con altri cani presenti, per fare in modo che sia perfettamente socializzato. Troppo spesso vediamo cani di appena poco più di un anno che vengono per la prima volta ai corsi, che hanno grossi problemi di socializzazione. Con questi cani bisogna passare lunghi periodi con la speranza di risolvere tali aspetti negativi del loro carattere. Sicuramente se fossero stati fatti socializzare prima del raggiungimento dell’anno di età, si sarebbe potuto sicuramente dedicare più tempo all’addestramento vero e proprio durante i corsi.

Cleo (Carlo) - Betty (Ottavio), la scelta è difficile

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