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IL SALVATAGGIO

Se si vuole parlare di Salvataggio con la S maiuscola bisogna realmente comprendere che il compito che ci si prefigge è impegnativo. Pensare di creare Unità Cinofile da Salvataggio in acqua non disponendo di imbarcazioni che si possono definire tali, motorizzate adeguatamente e con equipaggi che la sappiano governare, è vera utopia. L’Unità Cinofila deve essere a conoscenza, per esempio, delle dotazioni di sicurezza obbligatorie per legge a bordo. Ed esserne a conoscenza, chiaramente non significa comperare bella e pronta la borsa preconfezionata, senza saper distinguere la cima galleggiante dell’anulare da quella non galleggiante dell’ancora. Senza sapere né come sono fatti i razzi né come si usano. Potrebbe sembrare lontano tutto ciò dall’addestramento al salvataggio dei cani, ma non vorremmo vedere veramente essere soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiera gli sprovveduti cinofili improvvisatisi “soccorritori”.
Riceverebbe sicuramente il nostro plauso quel comandante di Capitaneria di Porto che non volesse né sulla spiaggia né imbarcata su di un pattino quel Unita Cinofila che per partito preso intendesse il Salvataggio in mare come un gioco per sé ed il proprio cane.

A tutta velocità per l’intervento in laguna. Esercitazione Terranova della Serenissima

Per addestrare un cane basta un buon istruttore, di quelli che si trovano anche sulle pagine gialle, per intenderci. Per creare un’Unità Cinofila da soccorso in più necessita almeno un esperto di Protezione Civile. Per ottenere un’Unità Cinofila da Salvataggio nautico dobbiamo a tutto ciò nuovamente aggiungere l’esperienza nautica. Dovremo un giorno lavorare fianco a fianco con dei professionisti, che ci giudicheranno per quello che sapremo fare, e dovremo stare bene attenti a non farci giudicare dei “pagiasi”, dei pagliacci, come dicono i genovesi. Infatti non può bastare l’ammirazione del passante alle evoluzioni dei nostri cani in acqua. Dobbiamo dimostrare agli organismi che abitualmente operano per la Salvaguardia della Vita in mare ciò che noi insieme ai nostri Terranova sappiamo fare, autonomamente, senza bisogno di alcunché.

L’ Unità Cinofila per il Salvataggio Nautico deve essere autonoma, autosufficiente ed in grado sia di badare a sé stessa che pronta ad intervenire con efficacia e tempismo, con attrezzature, imbarcazioni e quant’altro serva, perfettamente efficiente. Altrimenti potrà capitare un giorno che un pescatore con la sua barchettina, anche a remi, possa essere più operativo di quel Unità Cinofila che non sa quasi nemmeno come è fatto un gommone. Non voglio affermare, con queste considerazioni, che necessariamente un’U.C. debba possedere un battello pneumatico motorizzato adeguatamente, apparati ricetrasmittenti per tenersi costantemente in contatto con le unità della Guardia Costiera e altro ancora. Vogliamo solamente dire che una Scuola che voglia definirsi tale deve poter offrire le conoscenze di tutto ciò. I suoi istruttori dovranno essere capaci sia di utilizzare che di insegnare ad utilizzare tutte quelle attrezzature necessarie alla salvaguardia della vita in mare, e perché no, adoperarsi per acquisire ciò che è necessario per far uscire i cani dai giardini e dalle mostre e portarli sulle coste ed in mare ad operare.

Potrebbe sorgere il dubbio nel lettore che ciò sia lontano dal discorso iniziale dell’addestramento dei cani di Terranova. Ci si potrebbe domandare che cosa possa servire saper usare adeguatamente la frequenza d’emergenza marina VHF 156.800 CH 16 nell’addestrare il proprio cane.

Spero basti dire che stiamo addestrando i cani per il Salvataggio in mare, non per qualche altra cosa. Compete sicuramente al conduttore essere preparato “sulla materia”. Sarà sicuramente un insegnamento graduale, imparerà più vedendo fare agli altri, istruttori in prima fila, che dietro i banchi come si fosse a scuola.  Sarà insomma la Scuola che offrirà piano piano, giorno per giorno tutte quelle conoscenze che creeranno una vera Unità Cinofila per il Salvataggio. 
Chi verrà poche volte ai corsi si dedicherà maggiormente all’addestramento del proprio cane, poi, in seguito, col passare delle uscite, si accorgerà anche di avere imparato a condurre un’imbarcazione, di saper usare un motore marino. Avrà preso confidenza con gli apparati ricetrasmittenti, conoscerà per averle usate in mare le dotazioni di sicurezza, insomma si troverà esperto senza quasi accorgersene.

Speriamo con questo di aver fatto capire al nuovo arrivato che non deve sentirsi sperduto di fronte al vasto programma dei corsi. Sappia solamente che la Scuola possiede le capacità di fornirgli tutta l’esperienza, la capacità e attrezzatura necessaria per trasformare il suo cucciolo in un vero cane da utilità.

Siamo sicuramente felici, guardandoci alle spalle che le nostre Unità Cinofile operative abbiano saputo dimostrare nelle varie esercitazioni alle quali hanno partecipato la loro preparazione ed efficienza.

Possa essere questo di stimolo a quant’altri si interessano del Terranova come cane da salvataggio per sempre meglio operare. Possa essere anche di stimolo per gli allevatori, sia grandi che piccoli, affinché si cerchi di selezionare anche cani non solamente belli e buoni, ma anche bravi.

Unità cinofila Pasquale Donatella - Alyssha pronta per l’intervento su un AB 212 reparto S.A.R . dell’aeronautica militare di stanza a Milano

Sono infatti troppi i Terranova passati alla Scuola che non entrano in acqua. Sembrerà un’affermazione strana, ma se guardiamo al lavoro fatto sino ai giorni nostri dalla quasi maggioranza degli allevatori, ci accorgiamo che poco è stato selezionato verificando l’effettiva acquaticità dei cani. Ci sono allevatori che onestamente non sanno non solo se il loro cane nuota ma nemmeno se entra in acqua.

Tutto ciò, valutando il fatto che lo standard prevede che il Terranova sia un cane da acqua con l’istinto al salvataggio, fa comprendere quanto poco si sia fatto per avere cani selezionati secondo questi dettami.

Speriamo che il lavoro della Scuola in questi anni e quello che sicuramente verrà svolto nei prossimi, stimoli una svolta che tenga presente le reali caratteristiche di questa razza, forse fin troppo volte dimenticate.

Saremo sicuramente ancora qui a lavorare con i nostri cani, e sicuramente, perché no, a divertirci con loro.

Unità cinofila Pilenga Ferruccio - Mas durante l’esercitazione con AB 212 reparto S.A.R . dell’aeronautica militare a Milano

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