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PREMESSA AL LAVORO CON I CANI

Scrivendo questo libro viene voglia di guardarsi alle spalle per rivedere il cammino compiuto.
La mente corre alle giornate di lavoro in acqua e cerca di ricordare i momenti entusiasmanti ormai trascorsi. Nel fare ciò si cerca di valutare l’operato e trarre profitto dall’esperienza passata per pianificare i programmi dell’anno che verrà.

Ci si accorge che le tante persone che sono passate alla Scuola hanno lasciato una traccia dietro di sé. Tanti amici si sono conosciuti, amici che di tanto in tanto incontriamo di nuovo, che oltre ad aver imparato da noi istruttori alcune cose, ci hanno insegnato molto e hanno accresciuto la nostra esperienza.

Il contatto quotidiano, durante i corsi, con loro e i loro cani hanno fornito a tutti noi della Scuola l’esperienza di lavoro con decine di Terranova e rispettivi conduttori.

Non si può, infatti, scindere la figura conduttore-cane, pena perdere il quadro completo della situazione.

È veramente forte il rapporto di interdipendenza che si forma tra il Terranova e il padrone, e nella valutazione e formazione di un metodo di addestramento non si può mai scindere questo fatto, valutando tutti i cani o tutti i conduttori su scale divise, valutando cioè il carattere del cane senza tener presente quello del padrone. L’istruttore deve insomma valutare ed “addestrare” sia l’uno che l’altro.

Questo è infatti un dei motivi che riteniamo renda impossibile che la Scuola addestri i cani senza che il conduttore, oltre ad essere presente, partecipi attivamente al lavoro.

Unità cinofile sulla Palinuro durante l’esercitazione per Rai 3

Non riteniamo discriminante la frequenza con la quale le Unità Cinofile partecipano ai corsi, essendo sicuri che ognuno riceve esattamente quello che dà.

Abbiamo incontrato persone che sono venute solamente una volta per vedere cosa si faceva alla Scuola, altre ancora hanno iniziato i corsi e poi li hanno interrotti, altre sono venute, sono “sparite” e sono poi ricomparse entusiaste, avendo lavorato nel frattempo da sole con il loro cane. Altre si sono avvicinate a noi, hanno frequentato assiduamente i corsi, hanno partecipato a tutte le attività, sono venute alle esercitazioni della Protezione Civile più per vedere, soprattutto le prime volte, che per fare. Poi, mano a mano che il cane migliorava, si sono avvicinate ai Brevetti, li hanno conseguiti, hanno fatto i corsi per istruttori con molto entusiasmo e ora ci affiancano nello staff istruttori. A tutti, noi vogliamo dire grazie. A tutti coloro che hanno telefonato per informarsi, che hanno capito qualcosa del lavoro che si fa alla Scuola e che sono venuti anche solo una volta. Vogliamo dire a tutti grazie perché oltre ad aver preso qualcosa dalla Scuola, hanno anche dato. Hanno dato a noi Istruttori l’esperienza di aver incontrato tanti Terranova con i rispettivi padroni.
Un grazie particolare a quelle persone che avevano un Terranova, e che, non potendolo più tenere, sono venute prima a conoscerci e poi ce lo hanno affidato. Proprio ieri alla Mostra Internazionale Canina di Milano ho incontrato un amico che ci aveva dato il suo cane, non potendolo più tenere per motivi di salute.

È stato forse il momento più toccante e bello della giornata. Mi sono reso conto di quanto si può voler bene ad un cane, di quanto possa essere difficile separarsene, e spero di essere stato di aiuto a questa persona, di aver fatto veramente il possibile affinché il suo cane giungesse in buone mani. Solo questo basterebbe a giustificare il lavoro che facciamo con i cani Terranova.
Una delle speranze che accompagna pari passo il nostro lavoro è il veder veramente uscire dalle pagine dei libri, dalle stampe d’epoca e dagli articoli scritti tanto per scrivere i Terranova descritti come cani da salvataggio.

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