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Ritorno sui Velieri - Nave Palinuro

Ferruccio e Mas davanti al veliero della Marina Militare, Palinuro.

Tra i tanti sogni nel cassetto col vecchio Mas, c’era di ritornare un giorno sui velieri. I cani di Terranova venivano da lì. A noi, tranne qualche cronaca d’epoca ed alcune stampe non era giunto molto di più.

Mi domandavo se l’antico cane da salvataggio che era il Terranova, potesse essere confrontato col nostro cane che ci seguiva tutti i giorni.

Gia negli anni ’90 avevo pensato di riorganizzare una prova in cui sarebbero tornati su un veliero i nostri cani, avrei voluto vedere come sarebbe stato capace un terranova di salvare un uomo caduto in mare.

Questo progetto è stato nel cassetto lunghi anni sino a due inverni fa quando, con alle spalle una esperienza oltre che decennale, ho valutato di chiedere aiuto alla Marina Militare per portare a compimento il progetto.

Lo Stato Maggiore della Marina, a cui mi ero rivolto, mi propose di fornire uno studio dettagliato su quello che saremmo andati a fare.

La mia e nostra fortuna e stata quella di trovare nella MARINA MILITARE dei veri Marinai, che ci hanno enormemente aiutato a portare al successo il progetto.

Volevo vedere come si sarebbero comportati i nostri cani in un ambiente così all’apparenza inusuale come un veliero.

Entrambi i Velieri della Marina Militare, la nave Amerigo Vespucci e la Nave Palinuro sono dei velieri a tre alberi dove tutte le manovre sono fatte a mano. Issare le vele, tutti gli argani, calare e issare le lance,  tutto è svolto solo a forza di braccia. Stavamo per tornare indietro di cento e più anni. Si stava studiando quale dei due velieri fosse il più adatto, ma non ci fu possibilità di scelta. La nave Vespucci era ai grandi lavori, e i tempi del progetto erano stretti dovendo poi i velieri partire per la campagna estiva e il giro del mondo.

Abbiamo iniziato quindi a studiare col Comandante Gilli della Nave Palinuro, il  Secondo e il Nostromo cosa avrebbero dovuto fare i cani per essere utili a bordo da un lato e non di impaccio per l’equipaggio dall’altro lato.

In più abbiamo dovuto studiare le tecniche di salvataggio adoperate dall’equipaggio sulla nave in caso di uomo a mare.

Abbiamo scoperto che un veliero non può tornare esattamente sulla sua rotta e che quindi l’operazione avrebbe previsto la manovra alla vela per mettere le vele in bando, poi si sarebbe calata una lancia a remi che sarebbe tornata sempre a forza di braccia dal naufrago.

La nave Palinuro, insieme alla nave Veliero A.Vespucci, orgoglio della Marina Militare Italiana
Le Unità Cinofile della S.I.C.S. con il Comandante della nave e con D.Demichelis di Rai 3

Il cane avrebbe dovuto quindi essere imbarcato sulla lancia prima di essere calata in mare, e si sarebbe tuffato successivamente per recuperare il naufrago dalla lancia stessa.

Tutti hanno notato che massima sarebbe stata l’utilità del cane in caso di più naufraghi: mentre gli uomini sulla lancia sarebbero stati intenti ad avvicinarsi e poi issarne uno sulla barca, il cane avrebbe avuto tutto il tempo per tuffarsi a prenderne degli altri, velocizzando notevolmente l’operazione stessa. Ecco trovato il vecchio ruolo dei cani di Terranova, insieme sui velieri, insieme sulle lance a remi, pronti a tuffarsi in mare all’occorrenza.

Il vecchio sogno stava per avverarsi.

Più visite a bordo della Nave Palinuro nell’Arsenale della Spezia, per studiare nei minimi particolari tutte quelle tecniche marinaresche che la Marina Militare custodisce con grande tradizione. Dovevamo anche noi diventare un po’ marinai. Si è persino dovuto fare un uscita in mare prima della grande ricostruzione.

Tutti volevano vedere come si sarebbero comportati i cani in mare.

La nostra più grande sorpresa e soddisfazione è stata quella di vedere che i cani, quasi una decina, erano perfettamente a casa loro.

Nonostante il mare mosso, tanto e vero che la Palinuro ha dovuto rientrare un po’sotto costa, per sbarcarci alla fine dell’uscita su di un mezzo della M.M., per i cani era come se non fossero mai scesi dai velieri.

Sono profondamente convinto che l’istinto di salvataggio conservato per secoli ha mantenuto il piede marino di questi cani. Avevamo al nostro fianco i cani di terranova degli antichi velieri, protagonisti di salvataggi e gesta memorabili.

Veniva ora la parte più difficile, come da programma concordato con i vertici della Marina, col Comandante Gilli della Nave Palinuro e con l’ormai amico Davide Demichelis di RAI3 il Pianeta delle Meraviglie di Licia Colò, saremmo partiti dal porto di Savona per la ricostruzione del salvataggio.

I cani erano una decina, Terranova e Labrador, insieme come una volta sui velieri.

Tutte le operazioni erano pianificate nei dettagli.

Il cane che sarebbe stato protagonista del salvataggio era il terranova brown Alyssha di Donatella Pasquale, al suo fianco ci sarebbe stato il mio Mas che avrebbe imparato dal cane più esperto.

Sulla lancia a remi oltre a otto marinai, il comandante in seconda e il capo equipaggio della lancia insieme a Stefano Zambelli, esperto di elisoccorso, vecchio amico e compagno di infinite avventure. Inoltre a bordo della nave, Dakota, il terranova di mia moglie Elsa, compagna di tutte le avventure di Mas vecchio e giovane.

Si sta per calare la lancia di salvataggio, un tuffo nel passato quando i Terranova viaggiavano ancora sui Velieri
La lancia di salvataggio si allontana a forza di braccia. Ben otto Marinai remano in direzione del naufrago da salvare

Tutte le operazioni sarebbero state documentate dalla RAI 3 con cinque telecamere. Inoltre avevamo deciso di optare per due fotografi professionisti miei amici personali Simone Galbiati e Gabriele Germinario, rinunciando all’offerta di uno dei più noti nomi della fotografia internazionale allo scopo di rimanere certamente in possesso di tutta la documentazione fotografica.

Dire che tutto si è svolto per il meglio non può rendere conto del successo dei nostri cani e delle conferme addestrative che cercavo. Il lavoro svolto da oltre un decennio alla scuola ha permesso di affinare le tecniche addestrative assecondando la naturale indole dei cani di Terranova, selezionati nel corso dei secoli per il salvataggio in mare.

Siamo andati a favore del vento e della corrente, ci siamo lasciati aiutare dall’istinto atavico di questa grande razza, non abbiamo mai cercato di imporre altre tecniche addestrative, ed il risultato è stato che ci siamo accorti che i nostri cani non erano mai scesi dai velieri.

Compagni fedeli dei marinai, pronti a lanciarsi nel mare in  tempesta o oggi da un elicottero in hovering.

Per chi volesse solamente rendersi conto di cosa parlo, può, vedendo i servizi fotografici pubblicati da molte riviste o guardando il documentario di RAI 3, capire che cosa abbiamo vissuto.

Spessissimo durante l’anno il pensiero corre a quei giorni, che saranno per il resto della mia vita indelebili.

Un particolare grazie va allo Stato Maggiore della Marina, agli Uomini e Ufficiali della Nave Palinuro che ci hanno permesso di realizzare un sogno, aiutandoci sin dalle più piccole cose a fare in modo che tutto andasse per il meglio.

Ferruccio e Mas a loro agio sul Veliero, sotto lo sguardo attento di un Ufficiale della nave

Un altro grazie va hai nostri cani, che anche in questa avventura, ci hanno seguito passo passo, con noi sul ponte, insieme ai marinai dediti a tulle le operazioni di manovra di un veliero.

Altre avventure ed esperienze ci aspettano.

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