Cani supereroi di Roberto Allegri 
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Roma, 17 mar. (Labitalia) - L'immagine sembra tratta da un film di Robert Redford. Due persone parlano davanti ad un camino acceso e sul loro viso si muovono i riverberi delle fiamme. La luce, dello stesso colore del tramonto, si riflette sui bicchieri di vino. Ai loro piedi, un enorme cane, nero come la notte che il fuoco tiene lontana. Da quest'atmosfera è nato il libro 'Cani Supereroi' (Armenia Editore), che racconta la storia della Scuola Italiana Cani Salvataggio. Ferruccio Pilenga, il fondatore della Scuola, e lo scrittore Roberto Allegri hanno trascorso serate a parlare e ricordare per dare vita ad un libro che ha il respiro del romanzo. Perché le vicende della Scuola, le avventure vissute da Pilenga col suo terranova Mas, il primo salvataggio in mare, i voli in elicottero, l'esperienza fatta a bordo della nave scuola Palinuro, i progetti e le conquiste, gli ostacoli e gli atti di eroismo sono quelli tipici delle grandi storie dove emergono valori eterni come la tenacia di inseguire un sogno e l’amore incondizionato verso il proprio cane.

La Scuola Italiana Cani Salvataggio è una realtà unica nel suo genere. L'efficienza raggiunta in vent'anni di esperienza è tale che le unità cinofile, cioè le coppie formate dal conduttore e il proprio cane, sono tenute in altissima considerazione dai vari 'professionisti' del soccorso come l'Aeronautica Militare, la Guardia Costiera e i Vigili del Fuoco. Ma conquistare un livello di preparazione tale non è certo stato facile soprattutto perché all’inizio non esisteva un modello a cui fare riferimento. La realtà del soccorso nautico con i cani era infatti sconosciuta in Italia e anche nel resto dell’Europa.

Il racconto di come è stato possibile partire da un sogno e da un cane, e arrivare ad essere considerati 'professionisti' riempie le 220 pagine del libro. "Sono convinto che dentro di noi, conserviamo un territorio ancestrale nel quale siamo tutti cacciatori, nomadi e viviamo a stretto contatto con un cane", dice Ferruccio Pilenga, fondatore della Sics e protagonista del libro. "In quell'angolo di mente antico, battiamo boschi e foreste con arco e frecce dalla punta di selce, portiamo una collana di unghie d'orso al collo e conchiglie legate ai capelli e alla barba lunghi. Trascorriamo le notti accanto al fuoco, unica luce sulla terra sotto quelle del firmamento, e abbiamo vicino un cane, forse un lupo che abbiamo raccolto da cucciolo. E' una nuova forma di branco destinata a dare al mondo un’amicizia che dura da centomila anni".


L'autore Roberto Allegri in posa con CANI SUPEREROI e gli altri libri che ha scritto

Ciao Ferruccio,
Ho preso in mano “Cani supereroi” pensando di leggere il solito resoconto freddo e schematico delle nostre esercitazioni e partecipazioni ad eventi più o meno importanti.
Ma, sorpresa!, sono stata catturata dal fluire delle storie, una riga tira l’altra e, capitolo dopo capitolo, l’ho divorato e mi sono ritrovata in un attimo a leggere l’ultima pagina.
La penna magica di Roberto Allegri le ha magistralmente rese avvincenti e il tuo già vivido racconto ha assunto così la veste di uno splendido romanzo sulla meravigliosa capacità e affidabilità dei nostri carissimi amici “pelosi”.
Nello stendere i tuoi racconti ha saputo rendere visibili non solo le sensazioni ed i sentimenti ma anche luoghi, persone e cose.
Le emozioni sono salite profonde, mi è piaciuto tanto, mi ha veramente fatto capire l’impegno che hai profuso e tutte le difficoltà che hai dovuto superare per creare questa scuola.
Concordo appieno sull’asserzione, che mi conferma una volta di più, che Mas, Dakota, Alyssha e tutti gli altri sono “persone veramente coraggiose”: amici veri, sinceri, fedeli, che ci accompagnano per un tratto del nostro cammino e dei quali resta comunque sempre con noi il ricordo del tempo passato insieme.
Voglio anche ringraziarti per avermi fatto conoscere dalle pagine Mas, la cagnolona che ti ha aiutato ad arrivare fino qui.
Le sensazioni che anche Roberto Allegri ha provato, entrando in empatia con la Mas che ti accompagna oggi, mi sono arrivate nitide e potenti.
Ti scrivo queste righe con gli occhi lucidi, pensando alla passione, alle coincidenze che ti sono capitate, alle persone speciali che hai conosciuto, al libro comprato al mercatino, a quel numero “439” che rimarrà ora impresso a fuoco anche nel mio cuore.
Onore al tuo merito per la tenacia con cui negli anni hai perseguito il tuo sogno di realizzare, costruendo dal nulla, quella che oggi è l’affermata e qualificata “Scuola Italiana Cani Salvataggio”.
Ora i nostri amici volano, nuotano e sorvegliano le spiagge, riconosciuti da tutte le istituzioni nazionali, grazie alla tua dedizione.
Grazie nuovamente, per lo splendido viaggio nel passato usando come macchina del tempo il veliero Palinuro al fianco dei nostri fedeli amici.

Ti faccio, anzi , vi faccio i miei complimenti.

Baci, Sabrina Luna


Sono stata probabilmente tra le prime persone che hanno avuto l'occasione di leggere CANI SUPEREROI.
Mi è sempre piaciuto leggere e da giovane ho rubato ore al sonno per il piacere di leggere.
“Classe 1960, Ferruccio Pilenga , è difficile da inquadrare a prima vista. Capelli cortissimi, occhialini da intellettuale, pizzetto che incomincia a ingrigire. Non lo si direbbe uomo d'azione. Eppure si lancia dagli elicotteri insieme al suo cane, nuota in mare aperto, è una fucina di idee che hanno un solo obiettivo: migliorare sempre più l'efficienza dei cani della Scuola.” Ecco il soggetto bipede, l'altro sono i quadrupedi.
Per me, l'incognita di un libro è il linguaggio; sull'argomento non c'erano perplessità visto che da otto anni la mia passione per i cani (nel mio caso terranova) è cresciuta in modo esponenziale mentre sul linguaggio i dubbi si sono dileguati già nell'introduzione: “L'elicottero scende verso l'acqua, cauto e misurato. E crea la tempesta......Gli occhi si stringono a fessura per mettere a fuoco l'obiettivo e anche per raggiungere la concentrazione necessaria. Poi è il momento del tuffo.”
Ho letto sulla carta l'emozione provata nell'anima durante le esercitazioni dei tuffi dall'elicottero.
Ho dedotto che se tu Ferruccio sei stato grande nello spiegare a Roberto Allegri quello che si prova in situazioni simili, lui come scrittore è coinvolgente nel mettere sulla carta queste emozioni.
Per noi che da anni abbiamo il piacere di condividere le esperienze che tu ci dai l'opportunità di provare, oltre la descrizione delle esercitazioni con gli elicotteri e con i mezzi navali, possiamo leggere (e non solo tra le righe) le emozioni che ha provato lo scrittore ma che sono anche le tue e le nostre: “I cani hanno scandito lo scorrere della mia vita ….Sono stati maestri silenziosi e discreti, diventando in gran parte artefici dell'uomo che sono adesso. Con loro ho imparato il coraggio e il dolore, la fiducia e il saper dare peso alle cose giuste....La purezza di un'amicizia e la devozione verso qualcuno.”
Chiacchierando tempo fa mi hai detto una frase che mi è rimasta scolpita in testa: “la Scuola Italiana Cani Salvataggio non è il mio lavoro, né il mio giochino ma la mia vita” e in questo libro tutto questo è messo in risalto: “L'uomo che ha fondato la SICS. Anzi, l'ha prima sognata, poi rincorsa e quindi creata, ma non da solo. Con l'aiuto di un terranova femmina di nome Mas. …...La filosofia su cui si basa la mia Scuola è chiara e semplice: la totale simbiosi con il proprio cane“
La serietà con cui hai affrontato “questo sogno” ti ha portato a cercare la collaborazione di professionisti : Guardia Costiera, Aeronautica Militare, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco e tu hai condiviso con gli istruttori e gli allievi della SICS queste opportunità per preparali sempre meglio ai possibili interventi reali.
Tante cose le avevo già sentite, raccontate direttamente da te, ma alcune le ho scoperte in questo libro.
Una richiesta: se possibile facci provare l'emozione di salire con i nostri amici su un veliero come “nelle stampe d'epoca..... Li vedevo fieri, con lo sguardo perso sull'immensità del mare e del vento, il folto pelo nero a sfidare la schiuma delle onde. Erano i cani dei marinai, “pezzi” importanti dell'equipaggio a bordo, scrigni preziosi pronti a riversare coraggio nelle situazioni di pericolo.”
Da giovane ho rubato ore al sonno per leggere: questa volta è successo ancora, ho letto il libro in una notte.
Grazie.

Rita, Roberto, Shadow e Isabeau

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